FERRARI 312 B3 1973 1/20 MODEL FACTORY HIRO
Prima di illustrare il kit e il suo mantaggio è doveroso un cenno storico della vettura, che sarà la base di partenza dei modelli T (cambio Trasversale) che dal 1975 al 1980 portano 3 titoli piloti (1975-1977-1979) e 4 costruttori (1975-76-77-79).
Pur mantenendo la stessa denominazione B3 della monoscocca realizzata nel 1973 sotto la direzione Colombo, la monoposto F1 di Forghieri del 1974 fu una vettura molto diversa dalla precedente. La 312 B3-74 era infatti una vettura piatta e larga, con radiatori laterali, alettone anteriore a tutta larghezza e una vistosa presa d’aria (airscope) sopra il rollbar. Quasi tutte le altre monoposto erano strette e alte, ma la scelta progettuale si rivelò molto felice in quanto la nuova Ferrari era in grado di sfruttare meglio l’effetto aerodinamico alla ricerca di maggiore deportanza. Forghieri dichiarò poi in alcune occasioni che l’idea gli era venuta lavorando sul progetto della 312P del 1971/72, osservando che la larga e inclinata superficie della carrozzeria della vettura del mondiale marche otteneva una deportanza maggiore della vettura di formula uno che montava lo stesso motore 3 litri 12 cilindri “piatto”.
La vettura presentava un serbatoio della benzina più capiente, grazie all’aggiunta di un ulteriore vano alle spalle del sedile, che andava ad aggiungersi ai due laterali. L’abitacolo venne realizzato in posizione più avanzata rispetto alla vettura precedente, con la pedaliera a ridosso del muso.
Versione early 1973
Versione late 1973
Versione Spazzaneve (solo prototipo)
Versione early 1974
Versione late 1974
Veniamo al kit.
Tipico multimedia in scala 1/20 con carrozzeria in resina e telaio-motore in metallo bianco, prodotto dalla giapponese Model Factory Hiro nel 2012 (ora fuori produzione), presenti dettagli fotoincisi e parti in alluminio tornito. La qualità del kit è superiore a qualsiasi prodotto in plastica presente sul mercato.
Come tutti gli Hiro è presente un foglio istruzioni estremamente preciso e dettagliato, ma i pezzi pur essendo numerati, sono imbustati alla rinfusa. E’ necessario quindi catalogarli per gruppo costruttivo (motore-cambio-sospensioni, etc) prima di procedere al montaggi0
Come tutti gli Hiro il lavoro è necessario ripassare tutti i passaggi e buchi per mettere il corretto assemblaggio. E’ consigliabile un set di punte al titanio da montare su trapanino a mano.
Il telaio è in metallo bianco grezzo, prima operazione necessaria è la pulizia con lana di ferro, per poi passare alle carte abrasive dalla P800 alla P3000 (meglio se bagnate)
Questo il risultato finale dopo aver usato i compound
Il telaio dovrà essere reso leggermente opaco, in quanto in realtà la scocca non aveva l’alluminio spazzolato, al contrario invece degli alettoni anteriori e posteriori.
Al contrario dei kit in plastica è necessario eseguire una prova di montaggio a secco di tutte le componenti, soprattutto per le sospensioni anteriori e posteriori. Un non corretto controllo causerebbe infatti un assetto della vettura non sbagliato.
Passiamo alla carrozzeria. Spessori veramente finissimi, nonostante sia in resina. indispensabile un lavaggio in acqua detersivo e aceto per eliminare sporco e tracce di silicone che potrebbero dare problemi in verniciatura. una volta eseguita leggere carteggiatura con p800 e primer per resina Gunze.
Verniciatura e assemblaggio motore. Base usato primer nero Gunze, vernice Champagne Gold Zero Paints per coperchi teste e cambio, Alclad semimat per il monoblocco. Lucido Aclad Aqua Gloss e Tamiya Pannel Line Black per il weathering.
Cablaggi elettrici
Sospensioni e cambio posteriore
Telaio e sospensione anteriore
Vernicitura con Rosso 1970 Zero Paint. E’ una vernice a solvente (si usa in carrozzeria), data ad aerografo, non necessita di diluzione ed è pronta all’uso. La finitura è opaca, è indispensabile quindi una mano di lucido prima di stendere le decal e successiva sopra le stesse. Io uso il trasparente Zero Paint 2k.
Radiatori acqua e olio
Risultato Finale